Criptovalute e anonimato

La discussione sull’anonimato, riguardo alle criptovalute e i relativi strumenti (NFT, ecc.) è sempre attuale e suscita sempre spunti di riflessione.

Sono molte infatti le conseguenze di questa caratteristica delle crypto, alcune delle quali si posizionano in una delle numerose zone grigie della normativa, che ad oggi risulta ancora del tutto lacunosa, sia a causa della mancata adozione di regole certe, sia per la difficile inclusione di questi strumenti all’interno dei tradizionali ambiti normativi.

Mi riferisco, in particolare, alle possibilità che tali zone grigie possono offrire. 

Si pensi ad esempio al caso in cui vi sia un soggetto che intende donare o lasciare parte dei suoi averi in maniera anonima a favore di un terzo soggetto, magari persino evitando di far figurare tali beni nella propria successione, al fine di eludere le relative imposte o le giuste pretese degli eventuali legittimari.

Si tratta naturalmente solo di un esempio tra le diverse ipotesi che mi vengono frequentemente sottoposte e che merita un’osservazione, derivante dai possibili risvolti che da tali possibilità possono derivare.

In taluni casi infatti, seppure non vi siano previsioni espresse in materia, alcune delle possibilità offerte dalle criptovalute potrebbero essere comunque ricondotte a una forma di illecito, proprio a causa del loro porsi in zone grigie, semplicemente non regolamentate: per questo è sempre opportuno approfondire le proprie strategie dal corretto punto di vista, se non altro per accertarsi che il proprio comportamento rientri sempre nella piena legalità.

Avv. Luigi Padovan